Gen AI: non solo generazione di contenuti

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L’adozione dell’intelligenza artificiale generativa continua a crescere a ritmo sostenuto: secondo un recente report McKinsey, il 71% delle aziende intervistate dichiara di utilizzarla regolarmente almeno in una funzione aziendale. Tra le aree di applicazione più diffuse troviamo marketing e vendite, sviluppo di prodotti e servizi, customer service e ingegneria del software.

A fare da protagonista, al momento, è la produzione di contenuti: testi, immagini, video e musica generati dall’AI stanno ridefinendo il modo in cui comunichiamo e creiamo. Non è un caso che l’ultimo modello di generazione di immagini di OpenAI abbia conquistato i social, grazie alle sue sorprendenti capacità creative.

Ma la vera forza della GenAI va ben oltre la content creation. Dietro la generazione automatica di contenuti, si nasconde un potenziale ancora più ampio, fatto di strumenti capaci di affrontare problemi di business complessi, ottimizzare processi e supportare decisioni strategiche.

In questo articolo esploriamo le applicazioni meno note, ma altrettanto rivoluzionarie, dell’intelligenza artificiale generativa.

Come viene utilizzata oggi la GenAI dagli utenti?

Uno studio condotto su migliaia di post pubblicati su Reddit e Quora ha fatto emergere un aspetto interessante dell’adozione dell’IA generativa: il suo utilizzo va ben oltre l’ambiente di lavoro. Sempre più persone ricorrono a questa tecnologia come strumento personale, capace di semplificare la vita quotidiana, rispondere a dubbi, stimolare la creatività o anche solo offrire compagnia.

Il grafico, che classifica i 100 casi d’uso più frequenti in sei grandi categorie, mostra chiaramente come GenAI venga utilizzata anche per attività non professionali. Temi come il supporto personale, l’apprendimento, la creatività e il divertimento raccolgono numerosi casi d’uso che raccontano un rapporto sempre più confidenziale tra le persone e l’intelligenza artificiale.

Il valore di questo fenomeno non è solo tecnico, ma anche sociale. L’intelligenza artificiale generativa sta diventando una tecnologia trasversale, accessibile e inclusiva, capace di supportare ogni tipo di utente, a prescindere dal livello di competenza o ruolo professionale. Non serve per forza essere programmatori o manager per trarne vantaggio: basta avere una domanda, un dubbio o un’idea da sviluppare.

Come viene usata l’IA generativa sul lavoro?

L’intelligenza artificiale generativa sta cambiando il lavoro dall’interno: non è più un’innovazione da laboratorio, ma una tecnologia operativa, integrata nei flussi quotidiani di moltissime professioni. Oggi è particolarmente presente nello sviluppo software, nella scrittura tecnica e in tutte quelle mansioni che richiedono analisi, produzione di contenuti o automazione di task complessi. Non a caso, oltre il 36% delle professioni utilizza l’IA in almeno un quarto delle attività lavorative.

Uno studio di Anthropic, basato sull’analisi delle conversazioni degli utenti di Claude, ci offre uno spaccato molto interessante su quali settori stanno adottando di più questa tecnologia.

Dal grafico emerge chiaramente che i professionisti dei settori legati all’informatica e alla matematica sono in testa: rappresentano solo il 3,4% dei lavoratori statunitensi, ma generano il 37,2% delle conversazioni con l’IA. Un dato impressionante, che conferma quanto questi ruoli siano all’avanguardia nell'integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi quotidiani.

Anche settori come marketing, arte, design, media e intrattenimento mostrano una forte adozione, rappresentando il 10,3% delle conversazioni IA a fronte di appena l’1,4% della forza lavoro. È un segnale chiaro: dove c’è bisogno di creatività, rapidità e generazione di idee, l’IA trova terreno fertile.

E chi la usa meno? Molti lavori manuali o legati al servizio fisico – come l’agricoltura, le pulizie, la sicurezza o il supporto alla persona – mostrano ancora una penetrazione molto bassa dell’IA. Questo perché, almeno per ora, gran parte delle mansioni in questi settori sono difficilmente digitalizzabili o non traggono benefici immediati dall’adozione dell’IA generativa.

Collaborazione, non sostituzione

È interessante notare che, secondo gli ultimi dati, solo il 43% delle attività supportate dall’IA vengono automatizzate completamente, mentre nel 57% dei casi, l’intelligenza artificiale collabora attivamente con l’essere umano. Supporta, consiglia, suggerisce, impara insieme all’utente.

In poche parole: l’IA generativa non si limita a sostituire, ma potenzia il lavoro umano. E le aziende che sapranno integrarla nei propri processi in modo strategico saranno le più pronte a raccogliere i frutti dell’innovazione.

Il vero potenziale: ridisegnare il lavoro

L’intelligenza artificiale generativa è già oggi uno strumento fondamentale per trasformare il lavoro. Non solo crea contenuti, ma guida analisi, supporta decisioni, semplifica compiti complessi e accompagna le persone nell’apprendimento. È un’AI che lavora con noi, non al posto nostro.

In Neodata esploriamo ogni giorno le sue applicazioni più concrete e impattanti per le aziende, per portare innovazione reale e misurabile. Perché GenAI non è solo un’onda di novità: è un cambio di paradigma. E cavalcarla, oggi, significa prepararsi al futuro.

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AI Evangelist e Marketing specialist per Neodata

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